Scheda Bulgaria

  La Bulgaria, entrata a pieno titolo nella UE dal 2007, rappresenta uno dei Paesi dell’Est europeo che attira oggi notevolissimo interesse da parte degli operatori economici stranieri. Il Paese ha infatti mostrato una grande disponibilità nel favorire l’investimento straniero e all’interscambio con gli altri paesi, offrendo numerosi vantaggi.

POSIZIONE GEOGRAFICA STRATEGICA  

   A torto considerato distante dal cuore dell’Europa, si pone geograficamente in una posizione strategica collocata al centro del Sud Est europeo e rappresenta un ponte ideale tra l’UE, paesi balcanici, compresa la Turchia, la Russia e i paesi dell’Europa più orientale. La Bulgaria è situata in una posizione geografica strategica, tra Europa e Asia, che la candida a svolgere un ruolo importante in prospettiva nei settori dell'energia e dei trasporti. Il Paese è attraversato da 5 coridoi Pan-europei, possiede 4 maggiori aeroporti (Sofia, Plovdiv, Burgas e Varna), nonchè 2 dei più grandi porti sul Mar Nero (Varna e Burgas). 
Confina con la Grecia e la Turchia a sud, con la Repubblica Macedone e l’ex Jugoslavia ad ovest. A nord il Danubio la divide dalla dalla Romania mentre ad est si affaccia sul Mar Nero. 

 

    

TRASPORTI E COLLEGAMENTI
   Per il collegamenti aerei dispone di 4 aeroporti internazionali: Sofia Plovdiv, Burgas e Varna. Tutte le maggiori compagnie hanno voli con questo paese e più recentemente diverse compagnie low cost l’hanno inserite fra le proprie mete, mentre a Nord fa parte dell’importante sistema di trasporto fluviale del Danubio. In Italia vari aeroporti dispongono di voli plurisettimanali da e per la Bulgaria con un tempo di percorrenza medio di circa un’ora e mezza per i voli diretti.

   E’ punto di attraversamento di tre corridoi paneuropei IV, VIII e IX. Il corridoio VIII in particolare la collegherà con l’Italia tramite i porti dell’Albania.
   Il sistema dei trasporti stradali, anche grazie ai fondi strutturali europei è in via di forte ammodernamento ed adeguamento.
   Si pensi che nel raggio di 500 km. da Sofia vi è una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti di 10 diversi paesi entrati di recente o confinanti con l’Unione Europea e con economie diverse ma molto dinamiche ed aperte.

 

TASSE

   L’imposizione fiscale in Bulgaria è fissa al 10% sugli utili per ogni livello di reddito sia per le imprese che per i privati. E’ uno dei più bassi livelli di carico fiscale di tutta Europa.
L’IVA ha l’aliquota ordinaria del 20%.
   Le autorità statali hanno più volte ribadito che la tassazione del 10% resta il perno indiscusso delle politiche fiscali.

 

ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA 

   Il territorio della Repubblica di Bulgaria è diviso in 278 comuni e 28 regioni. I comuni sono entità giuridiche e godono del diritto di proprietà e di bilanci comunali indipendenti, mentre le regioni sono unità amministrative con il bilancio inserito in quello statale e i cui governatori vengono nominati dallo stesso governo.
   Il sistema politico ed istituzionale è stabile.
   I comuni e le altre istituzioni amministrative sono generalmente molto disponibili ad agevolare l’insediamento di aziende estere. 

 

 

SISTEMA ECONOMICO 

   Il paese ha conosciuto una forte crescita negli anni 2000, in particolare dal 2007 con l’ingresso a pieno titolo in Europa, dal 2009 naturalmente anch’esso ha dato segnali di crisi dovuti alla situazione dell’economia internazionale, ma dal 2010 si avvertono forti segnali di ripresa ed oggi le imprese hanno ricominciato ad avere in vari settori numerosi ordinativi.
Per dire della realtà pienamente europea, l’UE è la fonte principale di Investimenti Diretti Esteri per la Bulgaria, con circa il 70% del valore suo valore La distribuzione degli IDE per settore mostra il ruolo prevalente dell'industria (43,6%), seguita poi dalla finanza (18,7%) e quindi dal commercio (16%). Ma anche le relazioni di interscambio coi paesi al di fuori dell’Unione Europea hanno conosciuto un notevole dinamismo con un incremento superiore al 30%.
   In buona parte gli investimenti dall’estero hanno continuato ad affluire, ma certamente nel 2011 v’è stata una flessione dovuta alla situazione congiunturale europea per cui le imprese straniere hanno dimostrato minor propensione agli investimenti, ora si notano buoni segnali di ripresa.
   Questa flessione ha anche provocato un aumento della disoccupazione come negli altri paesi europei, inoltre proprio per la crisi globale molti bulgari sono rientrati in patria divenendo forza lavoro con esperienza estera disponibile sul mercato.
   La Bulgaria ha un sistema diffuso di imprese che operano nel settore meccanico, elettrotecnico ed elettronico, tessile e pellame, alimentare, cosmetico-farmaceutico. Buono anche il livello d imprese che operano nei settori dell’informatica e ICT.
   Molto diffusi i sistemi di libera comunicazione wireless nelle città.  

 

 

INTERSCAMBIO ITALIA-BULGARIA 

   L’Italia è sempre stato uno dei principali paesi attivi sia nell’import che nell’export con la Bulgaria.
   La crisi europea e il minor dinamismo dell’economia italiana negli ultimi 3 anni hanno fatto arretrare la posizione dell’Italia, tuttavia a livello di export verso la Bulgaria (dati 2011 con un incremento tuttavia del 17,6%) mantiene comunque il terzo posto dietro Germania e Russia, quindi di grande riguardo.
   Sta divenendo molto attiva la Romania che insidia la posizione dell’Italia.
   Le esportazioni italiane verso la Bulgaria riguardano in particolare materie prime (quali tessili, plastica e gomma, ferro e acciaio, metalli non ferrosi, prodotti di base per l’industria alimentare), beni di investimento (macchinari e attrezzature, parti di ricambio, mezzi di trasporto), per i beni di consumo (si segnalano abbigliamento e calzature, elettrodomestici, prodotti cosmetici e farmaceutici).
   Le importazioni italiane dalla Bulgaria riguardano anche qui le materie prime (metalli non ferrosi, prodotti di base per l’industria alimentare, plastica e gomma, tessili) mentre per i beni di investimento si nota un buon dinamismo (macchinari e attrezzature, parti di ricambio, macchinari elettrici) per i beni di consumo (abbigliamento e calzature, mobili ed elettrodomestici, prodotti cosmetici e farmaceutici).  

 

 

LA PRESENZA ITALIANA IN BULGARIA

   La presenza delle imprese italiane sul mercato bulgaro riguarda sia grandi gruppi (Bulsafil, Caraglio, Edison, Eni, Generali e Fata, Inghirami, Italcementi, Iveco, Lavazza, Miroglio, Istituto Erboristico L'Angelica, Petrolvilla/Trentino Energia, Rigoni di Asiago, Unicredit-Bulbank, ecc.) sia piccole e medie imprese (si contano attualmente circa 800 imprese bulgare a capitale italiano o misto italo-bulgaro), con investimenti diretti di minore rilevanza finanziaria ed effetto mediatico ma di grande impatto economico e sociale sul territorio.

   Inoltre, la forte crescita in questi ultimi anni dei settori edile, impiantistico e dei servizi per il territorio ha portato in Bulgaria altri importanti investitori italiani, quali Acegas-Aps, Amga Udine e Riminigas (per le public utilities), CO-VER Group, Ferretti Group, Finvetro, Industrie Maurizio Peruzzo Group, Metecno, Rebaioli e altri (fonte ICE).



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