La Bulgaria lancia un mega-piano di investimenti nel settore delle infrastrutture, della logistica e dei trasporti, e invita le imprese straniere, in particolare quelle europee, a guardare con interesse al Paese.
Una richiesta che arriva a pochi giorni dalla chiusura da parte dell'Ecofin della procedura per deficit eccessivo del Paese balcanico, dopo la riduzione al di sotto della soglia stabilita del 3% del Pil.
I bassi carichi fiscali alle imprese che si aggiudicano la concessione per realizzare opere pubbliche agevola gli investimenti stranieri - afferma il ministro dei Trasporti bulgaro, Ivaylo Moskovski nel corso di un forum organizzato a Sofia con giornalisti della stampa estera ed esperti del settore - e i contratti stipulati per le concessioni nel settore dei trasporti "assicureranno alla Bulgaria investimenti di oltre mezzo miliardo di euro".
Secondo il titolare dei Trasporti, Sofia approfitterà dei finanziamenti europei per lo sviluppo dei collegamenti nei corridoi Transeuropei, mentre per lo sviluppo di aeroporti e porti è prevista una partnership pubblico-privato.
I siti evocati dal ministro sono una decina: primo fra tutti l'aeroporto di Sofia, il cui sviluppo dovrebbe portare a un rapido aumento dei flussi turistici, rilanciando il Paese e tutelando l'occupazione. L'obiettivo è trasformare "l'aeroporto della capitale bulgara e farlo diventare il più importante hub strategico della regione", non certo in competizione con quello di Istanbul, non avendo gli stessi volumi di traffico, ma certamente "all'avanguardia rispetto alle strutture serbe e della Macedonia".
Moskovski mira anche allo sviluppo di alcuni terminal portuali (Burgas, Russe, Vidin, Lom, Nikopol e Tutrakan), delle stazioni ferroviarie di Varna e Plovdiv, prospettando infine la privatizzazione delle Ferrovie statali bulgare per il trasporto delle merci.
"Chiediamo che aziende europee e non solo vengano da noi, soprattutto in questo momento di crisi, perché il nostro governo sta cercando di creare le condizioni migliori per attrarre maggiori investitori", anche perché la Bulgaria - sottolinea - ha un ruolo strategico all'interno della regione balcanica, crocevia di passaggio di merci e passeggeri tra Ue, Russia e Turchia. In questa prospettiva il ministro immagina un ampliamento delle strade ed autostrade, considerando che il Paese è attraversato da cinque corridoi pan-europei.
A sottolineare le buone condizioni di investimento nel Paese balcanico per le imprese straniere è anche Borislav Stefanov, direttore esecutivo dell'agenzia statale per gli investimenti, secondo il quale la Bulgaria "offre i costi più bassi della manodopera rispetto a tutta la Ue, prezzi competitivi per i carburanti, affitti di immobili e beni di consumo elettrico". Una tendenza confermata anche dall'Eurostat che definisce la Bulgaria il Paese meno caro dell'Unione al 51% della media nella classifica annuale sul costo della vita.
Altre rassicurazioni giungono a Sofia dall'Ecofin che qualche giorno fa ha deciso di chiudere la procedura per deficit eccessivo, a seguito della riduzione del deficit sotto la soglia stabilita del 3% del Pil. Sofia è al 2,1% e le previsioni a lungo termine per la Bulgaria sono favorevoli: +1,9% nel 2012 e +1,7% nel 2013. Ad aprile inoltre l'Agenzia internazionale Moody's ha confermato il rating Baa2 del Paese balcanico. Il rapporto annuale ha sottolineato tra i punti di forza del Paese, la finanza pubblica solida, il debito basso, la disciplina fiscale rigorosa, la lotta alla corruzione e alla criminalità e la crescente diversificazione delle attività economiche.
Fonte: swiss.info