Analisi dei settori dell'economia bulgara per regioni

L'Istituto nazionale di statistica ha pubblicato i dati del PIL regionale per il 2017 che consentono di orientarsi nelle dinamiche dell'economia regionale. La regione di Sofia si posiziona al primo posto con 15,5 mila euro di PIL pro capite, mentre all'ultimo è la regione di Silistra con 3,4 mila euro.

Generalmente, l'economia bulgara è costituita per il 67% dai servizi, il 28% dall'industria e appena il 5% dall'agricoltura e questo trend si è mantenuto relativamente stabile nel periodo 2013 - 2017, con un lieve calo dei servizi e dell'agricoltura e un aumento dell'1% per l'industria.

Le regioni industriali sono: Stara Zagora, Sofia, Vratsa e Gabrovo. In tutte e quattro l'industria genera più della metà del valore aggiunto - 66% a Stara Zagora, 61% nella Regione di Sofia e circa il 50% a Vratsa e Gabrovo, registrando una crescita del 5-6% negli ultimi 5 anni. E' importante precisare che, ad eccezione di Gabrovo, nelle altre tre regioni sono presenti grandi imprese del settore minerario ed energetico.

Per quanto riguarda i servizi, le prime nel settore sono le regioni di Sofia, Varna e Burgas. La percentuale dei servizi nel valore aggiunto per Sofia è dell'86%, per Varna del 69% e del 64% per Burgas.

Invece l'agricoltura prevale nelle regioni caratterizzate da uno scarso sviluppo degli altri settori: Silistra (23% del valore aggiunto), Vidin (18%), Montana (16%), Razgrad (16%), Dobrich (16%), Kardhzali (15%), Targovishte (14%), Shumen (13%) e Yambol (13%).

La Regione di Plovdiv è oggetto di studio a parte per la varietà dei settori sviluppati. Essa rientra nella classifica del settore industriale con il 40% del valore aggiunto e in quella del settore dei servizi con 56-57%. Anche la Regione di Ruse presenta le stesse caratteristiche di Plovdiv, sia in termini di percentuali del valore aggiunto che in termini di sviluppo plurisettoriale.

Fonte: www.bulgaria-italia.com